Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita, e tu lo chiamerai destino – Le organizzazoni no-profit: una risorsa preziosa (4/6)

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Continuiamo la pubblicazione della tesina di Nicole. Dopo il terzo capitolo “Come reagisce l’organismo” pubblichiamo il successivo:

LE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT: UNA RISORSA PREZIOSA

Alcune Organizzazioni che posso sostenere le famiglie e le persone colpite da questa malattia sono le Onlus, ovvero le Organizzazioni no-profit.Le_organizzazioni_noprofit_una_risorsa_preziosa3stato né del mercato. Partiamo dal fatto che gli enti delle Onlus si differenziano principalmente nella loro struttura, distinguendosi per tipologia e status giuridico. I Settori di intervento delle organizzazioni no-profit sono diversi e comprendono l’assistenza sociale, socio-sanitaria e sanitaria, la beneficenza, l’istruzione e la formazione, lo sport dilettantistico, la tutela dell’ambiente, la promozione della cultura e dell’arte, la tutela dei diritti civili e la ricerca scientifica, in modo particolare quella di interesse sociale. Fino ad ora la legislazione italiana ha disciplinato cinque differenti tipi di organizzazioni private che operano senza fini economici con finalità solidaristiche:
1. Le organizzazioni non governative
2. Le organizzazioni di volontariato
3. Le cooperative sociali
4. Le fondazioni ex bancarie
5. Le associazioni di promozione sociale
Le organizzazioni non governative (ONG) sono associazioni o organizzazioni che hanno aspetti anche di rilevanza politica. Le ONG sono espressioni organizzate della società civile di ispirazione laica, impegnate sul più ampio fronte della cooperazione, intessendo rapporti con le istituzioni nazionali, europee ed internazionali e contribuendo all’ elaborazione di strategie politiche. Le cooperative sociali possono essere di tipo A, quando hanno uno scopo educativo/formativo, di tipo B, le quali si occupano di trovare lavoro a persone svantaggiate come ad esempio disabili, ex tossicodipendenti o ex carcerati e di tipo misto. Esse sono definite dall’ Art. 1, legge 381 dell’ 8 novembre del 1991 cooperative che hanno come scopo il perseguimento generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini. Le fondazioni di diritto civile e di origine bancaria sono enti senza fini di lucro con una propria sorgente di reddito che viene impiegata per scopi di utilità sociale, come l’istruzione, l’arte, la cultura. Queste non trovano il loro fondamento nei soci e nelle attività da loro svolte, ma piuttosto nella possibilità di beneficiare di un patrimonio che da loro un’ ampia capacità finanziatrice. Le Associazioni di promozione sociale sono definite come organizzazioni in cui individui si associano per perseguire un fine comune non di natura commerciale. Si distinguono dalle organizzazioni di volontariato per il fine, in quanto hanno finalità specifiche e per i vantaggi di carattere economico che può dare ai propri soci. Infine, volevo soffermarmi sulle organizzazioni di volontariato e parlare di una di queste che opera proprio nel campo dei disturbi del comportamento alimentare: il centro Heta, in collaborazione con la Fanpia. Inizio con il dire che le Organizzazioni di volontariato secondo gli Artt. 2 e 3 della legge 266 dell’ 11 agosto 1991 costituiscono ogni organismo liberamente costituito che si avvale dell’ attività di volontariato che deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazioni di cui il volontariato fa parte, senza fini di lucro anche diretto ed esclusivamente per fini di solidarietà. La sua evoluzione lo ha portato ad occuparsi anche di prevenzione e promozione sociale, con l’obbiettivo non solo di curare il “sintomo”, ma anche di eliminare le cause che producono emarginazione e degrado degli individui. La Fanpia ( Famiglie Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza ) Le_organizzazioni_npprofit_una_risorsa_preziosa4è un’ associazione di volontariato a carattere laico, a struttura democratica e apolitica senza fini di lucro, nata per dare aiuto ai bambini e adolescenti affetti da patologie neurologiche e neuropsichiatriche, grazie al sostegno di volontari e donatori.
L’ Associazione Heta è un centro Multidisciplinare per il Disagio Psichico e i Disturbi Alimentari e promuove progetti e collaborazioni utili a intervenire nel campo dei DCA sia in ambito sanitario, che socio educativo e apre la sua competenza a tutte le istituzioni pubbliche o private che vogliano intervenire nel campo della sofferenza soggettiva e delle problematiche legate ai disturbi alimentari. Gli operatori Heta effettuano interventi di prevenzione e sensibilizzazione nelle Scuole e interviste presso i Media locali per progetti specifici e per fornire informazioni corrette nel campo dei DCA. Nel territorio marchigiano si dispone di una rete di operatori di riferimento specializzati (psicologi, psicoterapeuti, medici, nutrizionisti, psichiatri, pediatri e neurologi) per l’intervento e la cura dei disturbi del comportamento alimentare, inoltre collabora con il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale G. Salesi di Ancona. Le Onlus per essere considerate tali devono comunque presentare determinate caratteristiche:
1. L’ interdipendenza: tra di loro si instaura una fitta rete di relazioni che gli consentono di soddisfare al meglio una serie di bisogni, sia individuali sia collettivi, e di raggiungere un fine solidaristico.
2. Complessità della gestione: alle aziende non profit, alla attività di utilità sociale connesse alle finalità per cui sono state costituite si affiancano alcune attività collaterali di tipo produttivo, rivolte a ottenere un utile da utilizzare per il finanziamento dell’ attività principale.
3. Finalità non lucrative: le aziende non profit non svolgono la propria attività per conseguire un utile da distribuire
4. Il patrimonio degli enti non profit non è suddiviso in quote di proprietà cedibili ai terzi, di solito ricevono risorse finanziarie da impiegare nell’ attività da donatori.
5. L’ Autonomia: le aziende non profit si autogovernano, mirano dunque a conservare nel tempo un’ autonomia sia sul piano economico, sia dal punto di vista decisionale.

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